Provaci ancora, Italia

cannavaro

Due anni sono passati dalla notte del 9 luglio 2006, quando Fabio Cannavaro alzò la Coppa del mondo sotto il cielo di Berlino. “Abbracciatevi forte, perché questo momento non lo dimenticherete mai”, gridava Fabio Caressa dai microfoni di Sky, ben sapendo che stava pronunciando parole che sarebbero rimaste scolpite nella memoria collettiva del nostro Paese. Come l’urlo di Tardelli nei mondiali dell’‘82, come il “Campioni del mondo” gridato compostamente da Nando Martellini. Come, appunto, il sorriso di capitan Cannavaro la notte del 9 luglio. Come spesso accade all’Italia, i successi più clamorosi arrivano del tutto inaspettati. La nostra squadra non era considerata nel novero delle favorite e il mondo del calcio italico sembrava in ginocchio, travolto da scandali e inchieste giudiziarie. Quelle che culmineranno nella retrocessione d’ufficio in serie B della squadra più blasonata del campionato, la Juventus, che oltretutto forniva un buon numero di giocatori alla nazionale. Nessuno ci dava particolare credito e tutti hanno dovuto ricredersi. Perché il calcio italiano c’era e batteva colpi. (continua su Ideazione)

Una Risposta to “Provaci ancora, Italia”

  1. Stella Says:

    Al secondo goal mi stavo mangiando un micio.
    E non aggiungo altro.

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